domenica 4 luglio 2010

L'inferno a 2 passi - Capitolo 3

Ciao a tutti,
continua la storia di Taylor e fra poco potrò anche postare delle illustrazioni per ogni capitolo grazie all'aiuto di Insanity che ringrazio in anticipo! Inoltre sto per riformattare i capitoli, in modo che i pensieri appaiano in corsivo e i dialoghi in grassetto (sempre su consiglio di Insanity) Buona lettura!

Capitolo 3
Pazzia

"E' solo la mia immaginazione, è solo la mia immaginazione" Taylor aveva il fiatone e le faceva male tutto. Era già tanto che non fosse morta in preda ad un infarto per le fortissime emozioni che stava vivendo. Ma le stava vivendo? O era solo un allucinazione? Stava forse impazzendo?
"Perfavore Taylor non fare così..."
Altai le era riapparso davanti.
"TU NON ESISTI! LASCIAMI IN PACE!"
urlò Taylor per poi deviare e riprendere a correre. Ma l'angelo le riapparve davanti.
"Taylor, non ti spaventare... insomma ti ho salvato la vita! E poi non puoi correre per sempre!"
Taylor si girò, ma ovunque guardava Altai le riappariva davanti. In preda ormai ad una crisi isterica, vide in lontananza qualcuno che la poteva aiutare. Un poliziotto. Si mise a correre e quando Altai le riapparve davanti lo spinse via con tutte le sue forze. Naturalmente Altai si spostò giusto di poco perchè le "forze" di Taylor non erano poi così tante ormai. Scoppiando in lacrime ed aggrappandosi al poliziotto disse con la poca voce che le era rimasta
"La prego! Faccia qualcosa, sto impazzendo! C'è un angelo che mi segue, ma lui non esiste! E io mi sento male! Sono stata aggredita nel mio appartamento da un angelo con la falce e poi sono caduta nella tromba delle scale senza farmi niente! Io ho assolutamente bisogno di un medico, chiami l'ambulanza!"
Il poliziotto la guardò allibito per poi alzare lo sguardo mentre qualcuno lo chiamava
"Sono desolato signore!"
Un uomo dalle stesse fattezze di Altai ma senza ali, nè lancia dorata si stava avvicinando con sguardo mortificato
"Mia moglie, la signora che si sta appoggiando a lei ha subito un gravissimo incidente in auto tempo fa e da allora soffre di allucinazioni frequenti. Mi sono distratto un attimo ed è scappata fuori dal palazzo urlando. Sono davvero mor..."
"E' LUI!!! FACCIA QUALCOSA!! STAMMI LONTANO!!"
Taylor si era girata e aveva riconosciuto Altai e sapeva che quella era solo una stupida tattica per riappropriarsi di lei. Forse le sue non erano allucinazioni.
"Può dimostrare di essere suo marito?"
Altai estrasse dalla tasca una carta d'identità di una colorazione tendente al dorato e mostrò una mano sulla quale indossava una fede d'oro puro.
Stato civile: Sposato con Taylor Mc Lelia
"E' lei la signora Mc Lelia?"
"SI! MA IO NON HO NESSUNA FEDE, GUARDI!"
Mentre Taylor alzava la mano sentì qualcosa graffiarla. Sulla sua mano era apparsa una fede di oro puro uguale a quella di Altai.
"Come può vedere è la verità signore. Sono desolato per mia moglie. La riporterò a casa, scusi se l'ha messa in agitazione"
"Non si preoccupi signore e auguri per la guarigione di sua moglie"
Altai afferrò il braccio di Taylor e la trascinò via. Taylor si era ormai arresa. Non sapeva cosa stava succedendo, sapeva solo che voleva che tutto finisse. In poco si ritrovò nel suo appartamento semi distrutto con Altai.
"Ok. Sto sognando. Ci potevo arrivare prima! Hahaha, che scema che sono! Adesso ti farò sparire con un gesto della m..."
"BASTA, SONO STATO FIN TROPPO PAZIENTE! SEI DAVVERO UN'EGOISTA SENZA CUORE! NON STAI SOGNANDO NON SEI PAZZA, IO ESISTO DAVVERO E LA TUA AMICA ROSE E' IN PERICOLO E MORIRA' SE TU NON LA FINIRAI CON LA TUA STUPIDA ISTERIA!"
Taylor si zittì. Non restava che credere a quello che le stava accadendo. E se poi era davvero un sogno o un allucinazione... beh, lei non poteva farci niente, tanto valeva assecondarla. Prese un respiro profondo e parlò con calma
"Va bene. Non c'è tempo. Voglio sapere solo due cose. Che cosa sei e perchè il tuo sangue è dorato.
Altai infatti perdeva sangue da un taglio all'altezza del gomito. Ma il suo sangue aveva una strana colorazione dorata.
"Io sono Altai, angelo dell'oro lucente. Sono qui per proteggerti e per aiutarti a compiere la tua missione. Il mio sangue è dorato perchè non è sangue. E' ambrosia, il cibo mitologico"
Taylor fece un altro respiro profondo e disse
"Hai detto che Rose è in pericolo. Devi salvarla, non posso permettere che muoia per causa mia"
Altai scosse la testa con un sorriso emblematico sulla faccia.
"Salvarla? Io non posso. Mi è proibito infiltrarmi nelle faccende umane. Tu sola puoi"
"E ALLORA PERCHE' TI SEI INFILTRATO NELLE MIE FACCENDE?"
Un sorriso amaro apparve sulla bocca di Altai.
"Mia cara Taylor, tu non sei umana. O andiamo insieme a salvare Rose oppure morirà"
Cosa doveva fare? Mettere a rischio la sua vita per salvare la sua migliore amica? Certo, dalla sua aveva un angelo bello e possente.
"Va bene, andiamo"
Altai si avvicinò alla finestra rotta e riprese la forma angelica. Con la sua lancia dorata tracciò il contorno della finestra che si riparò, divenne d'oro e si ruppe di nuovo. Ma questa volta dietrò la finestra c'era un tunnel di luce simile a quello dei caleidoscopi, formato da tutte le variazioni di colore del giallo.enza dire niente Altai afferrò Taylor e si lanciò nel tunnel dorato. Con un rumore di vetri infranti si ritrovarono nell'appartamento di Rose. O quello che doveva esserlo. Infatti il pavimento era cosparso di una melma nera, che in un punto si sollevava in una colonna traslucida. Nella colonna galleggiava Rose priva di sensi.
"Ommioddio, sembra uno di quei film dove gli alieni immergono gli umani in una sorta di liquido amniotico" pensò Taylor inorridita.
"Bene, fai qualcosa!"
Disse Taylor ad Altai
"Io? Sei tu che dovresti salvare la tua amica"
"Io? E come dovrei fare? Pensi che agitando le mani riesca a far accadere qualcosa come fai tu con la tua lancia dorata?"
In effetti qualcosa accadde. La gelatina si animò assumendo la forma di Caino e strappò la lancia dorata dalle mani di Altai distratto a litigare con Taylor.
"Ecco, adesso siamo davvero nei guai per colpa della tua petulanza!"
esclamò Altai sbattendosi una mano sulla fronte.
"Ma che razza di angelo sei? Sei in grado di attaccare solo con la tua lancia?"
"Non sono di certo affar..."
La copia di Caino aveva tirato una botta molto forte sulla nuca di Altai facendolo cadere a terra svenuto.
"Che stupida che sono stata! Pensavo di cavarmela nel tentativo di salvare la mia amica senza pensare che in verità loro vogliono ME!"
"S-s-s-stammi lontano..."
La gelatina avanzava inesorabile verso Taylor
"STAMMI LONTANO HO DETTO!"
Un'onda d'urto apparve al centro e la gelatina nera si spiaccico contro il muro. Una sfera nera apparve al centro della stanza. Sembrava fatta di un cristallo nero. Cade per terra rompendosi in tantissimi piccolissimi pezzi. Al suo interno si celava un libro nero dall'aspetto mistico.







1 commento:

  1. Bello, bello :3 gli errorucci te li ho detti su èmmeèsseènne

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