sabato 3 luglio 2010

L'inferno a 2 passi - Capitolo 2

Ciao a tutti,
nell'ultimo post vi avevo lasciato con una storia probabilmente troppo corta e poco avvincente. Se siete rimasti fedeli nella lettura la vostra sete di curiosità sarà ora soddisfatta!

Capitolo 2
Angeli

Era tardi e la sua meravigliosa idea per passare la serata rilassandosi stava ormai per avverarsi. Prese il telefono e lo poggio sul tavolino davanti al televisore, affianco ad un vassoio pieno di pasticcini di ogni tipo: Muffin, Paste secche...
"Al diavolo la linea, tanto non mi si fila nessuno comunque" pensò Taylor afferrando il telecomando e puntandolo contro il televisore come fosse una bacchetta. Accese la tv, prese il telefono e si sedette sul divano. Niente di particolare in tv. Pubblicità, Televendite, Soap Opera mielose e lacrimose...
"Ciao Rose! Che bello sentirti!"
"Ciao Taylor! Non sai cosa ti devo raccontare! Stamattina sai chi ho visto??"
"Chi??" "Lui, e stava ricambiando il mio sguardo!"
"Aaaah!!"
"Aaaah!".
Un fluido nero passò sotto la porta d'ingresso. Man mano che passava sotto la porta era come se si riformasse, ricreando una figura meravigliosa e allo stesso tempo inquietante. La figura avanzò in direzione del salotto. Ma forse avanzare non era la parola esatta. Era come se scivolasse.
"Rose, come sei fortunata! Io stamattina ho passato una giornataccia..."
L'essere scivolò dietro il divano di Taylor senza fare alcun rumore e alzo la sua falce nera.
"Il capo mi aveva detto di..."
Taylor guardò lo specchio che aveva di fronte e vide la scena dietro di lei. Un uomo bello, alto, con dei capelli corti e un pizzetto appena accennato teneva una falce alzata sopra la sua testa. Sarebbe sembrato una persona comune... se non fosse stato per le due ali d'angelo nere che gli spuntavano dalla schiena e gli occhi rossi che brillavano di perversione. Aveva dei vestiti che ricordavano i metal. Taylor rimase immobile 2 secondi prima di comprendere quello che accadeva. Si buttò a sinistra mentre la falce la sfiorava bucando il cuscino sul quale era seduta un secondo prima. Poi urlò e si abbassò mentre la figura nera tirava un fendente con la falce.
"ROSE, FAI QUALCOSA, CHIAMA LA POLIZIA, QUALCUNO STA TENTANDO..."
Non fece in tempo a finire la frase che l'angelo puntò le sue dita contro il telefono che venne circondato da un liquido nero e scaraventato contro il muro. Il liquido venne assorbito dal telefono che era però ormai distrutto. Sembrava quasi che fosse entrato nel microfono.
"E' questo il tuo potere? Ma non farmi ridere. Potrei anche risparmiarti... ma forse no"
La voce della creatura era profonda e doppia, ma musicale e bella. Taylor scoppiò a piangere
"Ti prego, prendi quello che vuoi da casa mia, ma risparmiami! Non ti denuncerò, farò quello che vuoi, ma non mi uccidere! Ti prego!"
L'angelo sorrise. Il suo sorriso era simile ad un ghigno, ma allo stesso tempo così bello e ammaliante.
"Quello che voglio? Ma forse non lo hai capito. Io voglio te. Al resto ci penso dopo!"
A Taylor non restava che pregare mentre l'angelo nero alzava la sua falce.
I vetri della finestra esplosero in un tripudio di luce, mentre un'altra figura angelica entrava dalla finestra. Questa però aveva le ali bianche ed era vestita come una persona normale. I capelli lunghi e biondi arrivavano all'altezza della schiena e gli occhi erano azzurri, ma in quel momento sprizzavano una luce maestosa. Un forte rumore di ferro che sbatteva e delle scintille. L'angelo biondo aveva parato il colpo della falce con una lancia dorata.
"Caino, angelo nero, io invoco la tua disfatta, nulla può toccare la prescelta"
"Altai, angelo lucente, nero è il potere che conquista la terra, nulla può fare la tua lancia dorata"
I due angeli dissero le loro frasi con tono cantilenante, come se si trattasse di un'antica formula. Dopodichè i 2 iniziarono a combattere.
Taylor nel frattempo stava correndo verso la porta di ingresso completamente trafelata con le lacrime che l'accecavano. Stava impazzendo? Cosa stava succedendo? Aperta la porta si lanciò giu dalle scale con foga, forse troppa foga.
"Sembra che la tua prescelta stia facendo il mio lavoro da sola"
disse Caino con un sorriso perfido sulle labbra mentre Altai gli puntava la lancia alla gola. Infatti Taylor per la fretta aveva sbattuto contro la ringhiera e adesso era in caduta libera nella tromba delle scale. Una caduta dal 5° piano non le avrebbe certo giovato. Altai lanciò uno sguardo arrabbiato a Caino, alzò la lancia e sparì in un lampo di luce. Caino sorrise soddisfatto e sparì in un portale nero.
"E' la fine"
pensò Taylor mentre urlava cadendo nella tromba. Mancava pochissimo e sarebbe morta. O probabilmente si sarebbe almeno fatta qualche lesione davvero molto grave. Altai riapparve in maniera fulminea a piano terra, e puntò la lancia contro Taylor.
"Pensavo di salvarmi? No, ora morirò proprio impalata"
Dalla lancia apparve un simbolo dorato formato da 3 cerchi concentrici. sulle 3 circonferenze ruotavano 6 cerchi, 2 per circonferenza. Quando i sei cerchi si allinearono (molto rapidamente) Taylor ci cadde dentro. Era come se fosse caduta in acqua, eppure era asciutta e respirava normalmente. Atterrò lentamente in piedi affianco ad Altai.
"Ehm... ciao. Non mi sono presentato, sono Altai"
Taylor fissò 5 secondi la mano che Altai gli aveva porto prima di scappare fuori dal palazzo urlando come una pazza.

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