mercoledì 10 marzo 2010

World of Warcraft: Diario di un priest solitario

Ciao a tutti,
oggi ho intenzione di scrivervi un nuovo tipo di articolo: da quando ho comprato World of Warcraft ho notato che il pg è come se vivesse una vera e propria vita propria! Così ho pensato di combinare la descrizione di WoW in un diario del mio priest (che pubblicherò ogni tanto), per mostrarvi come vanno le cose sul gioco. Buona lettura!

10 marzo
19:10
Sentinel Hill, Westfall

Mi sono dovuto riparare nella torre per la pioggia. Sono completamente fradicio, se Ganduarf fosse qui adesso evocherebbe una fireball e mi riscalderei... invece no, nessuno dei miei amici maghi c'è quando serve. Vabbè, mi asciugherò davanti al fuoco e scriverò 2 pagine per passare il tempo, perchè con la pioggia che c'è fuori nemmeno i banditi di Defias sono in giro. Vediamo... iniziamo da oggi pomeriggio. Mentre gironzolavo per Stormwind facendo un po' di faccende sento urla e schiamazzi. Le orde stavano attaccando. Beh, nonostante i loro guerrieri esponenti sono una cosa devastante mi sarebbe piaciuto dare una mano... allora ho iniziato a cercare in giro, ma delle Orde neanche l'ombra. Ma dove diavolo avranno attaccato? Mah. Comunque i nostri guerrieri più forti li avranno messi fuori uso, speriamo non abbiano fatto troppi morti in città. Oh, beh, comunque vorrei sapere perchè quasi nessuno mi rivolge la parola. Ho l'asperto di un orco, troll o chicchessia delle orde? Sono un prete, dovrei sembrare amichevole e caritatevole e invece chiunque mi vede scappa via appena dico ciao. Beh, almeno sono riuscito a trovare 2-3 persone più perspicaci ed amichevoli. Suppongo siano da queste parti da più tempo. Così ho passato il tempo ad aiutarle, salendo anche di esperienza. A dire il vero ho incontrato anche qualcuno scortese. L'ho salutato... "Ciao", "Si ciao" e poi non mi ha rivolto più la parola. L'ho abbandonato al suo destino, forse è morto. Oh, beh, dettagli, tanto sarà rinato dopo 3 minuti. Tutti poco loquaci in questo posto, commerciare è un inferno. Spero che le cose cambino.

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